A contare le stelle

Quando vennero a te
non fu in una notte
di fiamme e di dolore
ma in un tenue meriggio
con il suo stanco sole
roteante sopra il tuo perduto parco
delle occhiate radiose
proiettate sul tuo volto stupito

Ogni volta una forbita parola
a una colpa tenace
una multa scaduta
o una scritta sui muri
forse una passeggiata

In seguito fin dove osa il silenzio
tolsero la parola
chiusero la tua immagine
quando proferisti dentro una pausa
o un commento di troppo

Adesso una grigliata dentro i boschi
Non per quelli combusti
che s'infiammano ai venti
ma solo per una misura presa
con un metro sbagliato
distanze di corpi sparsi seduti
per mangiare all'aperto

Poi vennero contro il pensiero
intriso di critica essenza
nel volere sognare
sopra i voli pindarici
per mettere in dubbio un solfeggio
dai ritmi collaudati
con marchio di origine controllata 

Infine vennero solo per gli occhi
momenti di speranza
o la bramosia di sognare
quando provasti ad alzare lo sguardo
in una tiepida notte d'estate
supino sulla spiaggia accarezzata
da una soffice brezza
quando tu d'improvviso 
iniziasti a guardare il nero cielo
e a contare le stelle
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18 risposte a A contare le stelle

  1. silviadeangelis40d ha detto:

    E un momento buio d’estate, che cambia la vita, rilasciando, il cielo, il suo volto più cupo e impenetrabile…
    Poesia apprezzata, sereno giorno,e un sorriso,Luciano,silvia

  2. Artamia ha detto:

    L’ha ripubblicato su iwantyouhappye ha commentato:
    . . . per mettere in dubbio un solfeggio …

  3. Daniela ha detto:

    dlla nascita è un continuo essere sotto esame, sempre e comunque tentano di tarpare il nostro libero pensiero; il nostro vivere, dire e scrivere sono sottoposti a continuo giudizio, come se la nostra vita non ci appartenesse mai per intero…resta quello sguardo privato verso il cielo e la sua voce silenziosa…Bella, molto!

  4. whitebutterfly ha detto:

    Mi piace. Un Dante un pò diverso. Ti piace come definizione LuxOr? Bello rimanere stupiti a guardare le stelle. Ciao, Lila

  5. Sarino ha detto:

    dall’incipit i tuoi versi mi ricordano quelli di “prima vennero…”
    una sorta di elenco che racchiude una vita, dubbi, sorrisi, paure, amori, a ripercorrere il tempo scandito con emozione e quel pizzico di nostalgia che la rende lieve e malinconia ma forte e penetrante. Versi delicati, sinceri, quasi fossero lacrime le ore lasciate indietro ma spunti ricchi di rose per certificare una grande passione. Quello che è stato forse non sarà più ma è la consapevolezza di aver vissuto alcuni di quei momenti che rende meravigliosa “l’abitudine” al tempo, perfino all’età, così tremenda ma così affascinante, non fosse altro che per quell’aura di vissuto che la rende colma, al limite del trabocco. Qualcosa di pieno che proprio per definizione è di per se soddisfatto e gaudente.
    Bellissima!

    • LuxOr ha detto:

      Perfetto! Ho preso spunto dal testo forse “riveduto e integrato” del pastore tedesco Martin Niemöller, riferito all’avvento del Nazismo. Mi riferisco infatti al mio passato, a certe situazioni, alle mie paure, al terrore di vedere crollare il mondo che mi circonda e che sta già crollando perché il tempo consuma ogni cosa e ciò che rimane è solo e soprattutto il ricordo. Grazie per questo profondo e intenso commento.

      • Sarino ha detto:

        Sembra sia proprio lui il vero autore di quel tremendo elenco e non Brecht come erroneamente riportato su varie riviste.
        Il tuo intento si evince cristallino e pacatamente affascinate dai tuoi versi, nei quali ci si identifica come allo specchio. Paura per il tempo che fu e purtroppo paura per il tempo che sarà, in una sorte di agone infinito in cui viviamo e passiamo, come viaggiatori nella tempesta (parafrasando una citazione di un grande artista).
        Ma sarà anche soltanto esserci stati la dimostrazione dell’incomparabile bellezza di un sguardo indietro, grati per quel contorno d’essenza
        Ciao

      • LuxOr ha detto:

        Infatti, paura per il tempo che fu e per il tempo che sarà e sarà anche soltanto esserci stati la dimostrazione della bellezza di uno sguardo indietro. Un commento che mi ha emozionato, sensazioni, emozioni che si riassumono in una frase che riassume in una battuta il nostro attaccamento alla vita e la forza di viverla nonostante tutto. “Noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni, e nello spazio e nel tempo d’un sogno è raccolta la nostra breve vita”. Grazie per il commento.

  6. Pingback: A contare le stelle | iwantyouhappy

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