Due estati

Ricordo il fioco frinire dei grilli
perduti nelle calde estati estinte
che rilasciano ancora suoni e trilli
d’infanti gai nelle corse dipinte

con sbiaditi colori in ormai finte
parvenze da cui spuntano idilli
e gli amori tra le urla e nelle spinte
nei tocchi audaci dei corpi più belli

In questa chiuso da cappio e capestro
per figure e decreti e pianti e facce
avvolte nei tubi tra morti e infetti

sento la libertà di vita e affetti
tutto ciò che mi è più caro in tracce
d’un futuro svaporato maldestro

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9 risposte a Due estati

  1. La cura dei tuoi sonetti m’è cara, così come quest’alternarsi di cupezza e immagini idilliche…

  2. Daniela ha detto:

    ci accorgiamo della libertà quando la perdiamo, anche nella semplice spontaneità di un sorriso che cogliamo nel nostro animo. Ora le circostanze ci privano anche dell’essere noi stessi…

    • LuxOr ha detto:

      Infatti, mai ho sentito l’alito della libertà intenso come adesso. La libertà è come l’aria, ti accorgi quanto sia importante soltanto quando comincia a mancarti.

  3. silviadeangelis40d ha detto:

    Un poetare intinto in una speciale metrica, e musicalità poetica, che accentuano, con originalità spiccate immagini della natura….
    Sempre bello leggerti, cari saluti, Lucian,silvia

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