Marea XXXIII

Non è stato per una volta sola
ci siamo amati per mesi felici
sopra quel fango di cui male dici
sulla riva di un lago e in una gola

noi due nudi senza una parola
nel buio del bosco senza cilici
senza pene o rimorsi per amici
o per te, senza il tempo che consola

Poi il disastro un colpo basso un infarto
l’ho perso in una giornata d’autunno
senza saperlo, e al suo funerale

rimasta ultima una rosa di scarto
ho buttato con un bacio diuturno
nella fossa col nostro amor mortale

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37 risposte a Marea XXXIII

  1. LuxOr ha detto:

    Dopo il primo sonetto “Ringhiera I” (titolo provvisorio) ne ho scritti molti altri, ma non sono soddisfatto. La scrittura ha preso il sopravvento, le rime e la metrica stanno impostando il mio lavoro. Non riesco a controllare la storia (mia negligenza). Lui (il marito o il compagno) risponde, la trascura e forse, la tradisce, la sgrida, la picchia, per amore, dice lui. Lei soffre e spesso lo perdona ma poi in un momento d’ira confessa il suo tradimento. Questo è l’argomento di questo Sonetto “Ringhiera IX”. La storia prosegue ovviamente… Non so perché questo mio progetto abbia imboccato questa strada. Mi pare di non dire niente di nuovo, anzi non dico niente di nuovo. Non so… forse dovrei interrompere…

  2. titti onweb ha detto:

    Direi di proseguire….

  3. poetella ha detto:

    se ti diverti prosegui. Se no, no.

  4. Daniela ha detto:

    certi “niente di nuovo” diventano “qualcosa di nuovo” per forma e stile, il tuo è sicuramente originale

  5. una storia in sonetti è di per sé geniale e, lasciami dire, il componimento si regge anche nel suo assoluto (nel senso di sciolto dal progetto) con una musicalità struggente

  6. almerighi ha detto:

    L’arte del sonetto non è così semplice, specie se si vuole non farne mero sterile esercizio, potresti trarne una buona silloge secondo me

    • LuxOr ha detto:

      Sì, non è facile scriverli, spesso infatti purtroppo sanno d’artificio e allora li butto. Altri non sono niente di eccezionale, ma purtroppo me ne accorgo solo dopo alcuni giorni o mesi. Per questo cerco di tenere quelli che escono di getto (con pochi ritocchi). Grazie per il consiglio.

  7. silviadeangelis40d ha detto:

    Una metrica difficile da seguire, che richiede ottima ispirazione e impegno.
    Complimenti per questa bella lirica, notevole per argomento, e grande musicalità…
    Buon fine settimana, Luciano,silvia

  8. Thank goodness for translate because that was beautiful!

  9. Maria Mignucci ha detto:

    Complimenti bellissimo blog! Ti seguo ♡

  10. Sarino ha detto:

    Non mi sono mai cimentato coi sonetti, anche perché sarei un disastro, e quindi apprezzo molto questa tua capacità di “movimento”. Sicuramente arrivano penetrando e danno quel senso di struggimento che in qualche modo deve prevalere per la giusta immersione da parte del lettore. Molto bello

    • LuxOr ha detto:

      Non credo che saresti un disastro. Le tue poesie hanno già un ritmo stupendo che denota grande capacità di composizione. Sì, alcuni (purtroppo non tutti, altri vanno buttati o rivisti almeno in parte) arrivano d’improvviso penetrandoti come gettati dentro di te dall’ignoto. Ti ringrazio.

  11. toshiyu03site ha detto:

    thank you so much 🎵I am really happy to have you read the article🐬

  12. toshiyu03site ha detto:

    I sincerely thank you,🐬

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