Rimase poco chiaro sempre o quasi
il ruolo a lei donato a caso o forse
di donna sporca o dolce o vera o fosse
preda persa a caccia d’uomo in stasi
ma posso posso tra gesti e frasi
urlare piano rabbie e ansie perse
nei pianti e nei sogni di carni morse?
Posso cazzo dirlo! E basta esser savi!
Avete rotto! Stop! Finite di giocare
La vidi una sera sola in estate
sul ponte, sulla pietra. Abbandonata
tra fiati di gelsomino e sperma
Le chiesi chi fosse per parlare
una ragazza senza carni alate
solo una ragazza vituperata
con una lacrima sicura e ferma
ma un sorriso di quelli immensi
non chiese soldi né offrì il suo corpo
mi donò una carezza, forse di troppo?
Di quelle che aprono il cuore e tutti i sensi
Poi entrò in una bruna Carrera
che sfrecciò veloce in primavera
vidi a distanza un’ombra di pupazzo
mi guardò, piangeva, era il suo ragazzo
un’altro tuo splendido cortometraggio poetico in cui tutti sono protagonisti, anche l’aria tiepida della sera estiva
Grazie Daniela, anche la sera tiepida, infatti, perché la sento ancora sulla pelle come la sentivo quel giorno lontano. Un caro saluto.
Emozioni speciali del profondo, delineate con estrema sensibilità, in spontanei e di magnifica lettura.
Sempre bello leggerti, Luciano, felice sera,silvia
Grazie Sivia, ho gradito molto questo tuo commento, grazie. Ti auguro una serena Buonanotte 😊
Sia uno spensierato giovedì per te
Buongiorno, cara Silvia 🙂
Felice giovedì per te
🙂
Ah…il senso della perdita, che fugge via, che ci sfugge dalle mani come fosse sabbia all’incedere del levante…e questa musica che tu hai scelto per accompagnare la tua lirica ne delinea ancora di più i tratti… “una ragazza senza carni alate”…in un unico verso il senso di una prigionia sofferta…è molto bella LuxOr
Grazie Amaranta, sì, speravo di sintetizzare tutta la sofferenza portata con dignità da una ragazza di molti anni fa, apparsa in una dolce serata primaverile. Sono felice che tu abbia apprezzato la poesia e in particolare il verso che nelle mie intenzioni vorrebbe essere il fulcro dell’intera lirica. La musica “richiama” in parte la storia della ragazza e inoltre mi è piaciuta proprio la rappresentazione dell’Ouverture con l’orologio gigante. Grazie 😊
L’orologio gigante bellissimo, è piaciuto anche a me, molto 🙂 l’ho apprezzata tanto e anche il punto in cui perdi il controllo e te ne freghi dicendo anche parole forti che quasi danno un contrasto con la profondità di quel verso ad esempio, che io ritengo bellissimo nella sua semplicità, bello e incisivo 🙂 MI è piaciuta tanto inoltre abbatte ipocrisie dei giorni nostri, e questo tuo tentativo di abbattere l’ipocrisia l’ho rilevata anche altre volte ed è mlt bella e vera
Grazie, carissima, grazie 😊. In effetti sono sempre preoccupato quando utilizzo parole forti. A volte provo a sostituirle ma spesso vedo che non ottengo lo stesso effetto, allora il più delle volte rinuncio a pubblicare la poesia. Stavolta mi sono fatto coraggio. 😊
Non devi rinunciare a pubblicarle, a volte ci sta, soprattutto se sono parole che servono a smuovere qualcosa nel lettore, quindi ben venga, sii coraggioso i lettori lo apprezzeranno 🙂
Certo, con il passare del tempo e grazie al vostro sostegno riesco a “mostrare” poesie che anni fa avrei tenute nel cassetto. Grazie 😊
Siamo noi a ringraziare te LuxOr 🙂 Grazie
Un abbraccio. Grazie 😊
Un abbraccio anche a te e buonanotte 🙂
Buonanotte 😊 Come al solito devo uscire 😄
Ahahahah si si l’ho intuito 🙂 buona passeggiata e serena notte LuxOr, un abbraccio
😘😊
Che tristezza caro questo essere prigioniera senza via di scampo. Tu le hai donato la tua sensibilità,un bel regalo per chi del pianto si nutre. Mi hai commossa. Bravo. Grazie con tutto il cuore. La chiusa amara è bellissima. Bacio. Isabella
Grazie Isabella sei molto gentile 😊. Un caro saluto. Buonanotte 😘
La buonanotte ora te la mando io. Ciao carissimo. Buonanotte. Isabella
Un abbraccio 😊
Buona giornata caro
Mi unisco al coro delle tue fan, davvero bellissima. 🙂
Grazie 😊 Sei molto cara. A presto 😊
Anche tu sei molto caro. A presto e un abbraccio allargato. 🙂
A presto 🤗😊
Et encore cette expression de la “douleur”……, de l’Être “Autre”, lointain, disjoint…., à l’écart…
Où l’on pressent le u, le désir, l’aspiration à l’Union, à l’Unité de l’Être, dans, par et en l’Amour…., pour que agisse l’alchimie des ingrédients épars et séparés…
Sì, perfetto. Mi piace questo tuo procedere, una vera e propria esegesi, uno scavare nel profondo del testo. Infatti c’è come una separazione, una divisione, frammentazione che aspira a comporre le parti nell’insieme di un momento vissuto, nell’insieme di una disperazione universale qui alimentata da un episodio di pochi minuti. Infinitamente grazie.