di corsa a non cadere attenti folli
ragazzini pescando spesso persici
con le mani gelate in sbalzi termici
acchiappando smorti colori molli
sulla pescaia intarsiata dai crolli
segnata da disegni vecchi endemici
svaniti in logori ricordi alchemici
quando stavamo quatti negli ammolli
quindi urlavamo tra schizzi di fiume
tra canne in acque di duttile magma
e l’avorio splendente sui molari
ragazzi separati dai calvari
di futuri uomini assorti nel dogma
smarriti al primo tramonto di lume
Bella LuxOr 🙂 di ricordi acquatici, umidi di fiume…
“logori ricordi alchemici”, senso carico di simbolismo…
Grazie Amaranta. Sempre l’acqua, sin dall’infanzia, è vero 😊
Grazie a te LuxOr…belli questi ricordi acquatici…l’acqua ce l’hai dentro c’è poco da fare 🙂
Sì, è così. E l’ho scoperto solo adesso 😊
Una chiusa “amara”, per questo brano poetico di ricordi di vita “all’aperto”, quando la gioiosità della fanciulezza, donava giornate spensierate, al sapore di libertà da assaporare…
Versi molto apprezzati.
Buon venerdì e un caro saluto, Luciano,silvia
Grazie Silvia per il tuo graditissimo commento. Un caro saluto. Buona serata.
Felice sera anche per te
Buonanotte 😊
Anche a te
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Vivaldi! Grazie!