variopinti colori subentrano
in livide righe di cielo purtroppo
d’un blu che mi sfugge
a cercare profumi notturni
perfetto a distrarre lo sguardo
dal centro del fuoco che fugge
nel tardo infinito di stelle buttate
per caso in inchiostri di nero
precisi a scurire la vista
brunita in glaucoma glaciale
perfetto a trovare
l’apatica volta celeste
Il mio romanzo
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che splendido passaggio quel ” cielo… perfetto a distrarre lo sguardo dal centro del fuoco che fugge nel tardo infinito di stelle buttate per caso in inchiostri di nero…” mi evoca una tela di Van Gogh. La chiusa è anch’essa splendida poichè quel non vedere nitidamente è ciò che aiuta a vedere parzialmente anche una realtà che non piace.
Grazie Daniela. In effetti è ciò che provo a volte a guardare il cielo. Mi sento così infimo e il cielo mi sembra così roboante… in effetti sì, è come una tela di Van Gogh (ovviamente non oso paragonarmi a lui), una tua perfetta indicazione. Infatti, non vedo bene perché non oso guardare direttamente quello che sto già guardando parzialmente, purtroppo.
Mon dieu… che melodia sommessa mi arriva da queste tue parole!
Meraviglia…
Molto gentile, un caro saluto.
Bellissima definizione… melodia sommessa. Mi piace. Grazie 😊
Quelle stille indecise di luce, che arrivano all’occhio, ne ampliano l’apertura, e la fantasia cattura un orizzonte “di chiarità” nella sua indefinita perfezione ….Versi molto belli, apprezzatissimi.
Felice sera e un sorriso, Luciano,silvia
Sì un vedere che vuol vedere ma che vuole anche non vedere, un chiaroscuro con ombre e luci. Grazie carissima Silvia. Buona serata 😊
Il cielo e le stelle che lo punteggiano donando luminosità è sempre suggestivo .. Molto belli i tuoi versi😘❤🌸
Grazie mille 🌺😊😘 Un carissimo saluto. Buonanotte.
L’ha ripubblicato su Antonella Lallo.
I miei più sentiti ringraziamenti per la condivisione. Un caro saluto.
Grazie
🙂