Non so se ancora mi muovo stupito
nel vedere il tuo bacio di ritorno
crescere per esondare tutt’intorno
come un calido vento rifiorito
Dagli imi di un crepuscolo basito
l’ardore ti guida in un sogno adorno
dove mai riesce a tramontare il giorno
dietro un sussurro d’intrepido ordito
Quando gela la mia certa stoltezza
erosa in smunti rivoli d’amore
Quando al contrario tu basti a noi due
ami più della somma di ambedue
Riempi il nostro tempo citeriore
con miti effusioni di larga ampiezza
Sento la tua amarezza
nell’incanto d’un amore caparbio
senza mai, mai chiedere niente in cambio
splendida nella sua musicalità questa onesta analisi di un amore sbilanciato. Non si può giudicare dal di fuori il perchè di una resistenza nè i motivi di una decadenza; e se ci sia davvero un niente in cambio di un dare. Certamente per come concepisco io l’amore non riesco a comprendere come una persona possa bastare a un noi, se non per poco tempo, giusto il tempo di un “risveglio”
Buon sabato Luciano
Certo, l’amore non deve essere sbilanciato, ma vi è venuta di getto “analizzando” solo la parte più luminosa e soffermandomi poco sull’altra, diciamo, più in chiaro-scuro. Sono riflessioni che “escono” senza controllo e che forse sono la realtà di tanti, o forse no. Grazie per il tuo commento come sempre molto profondo e graditissimo. Un caro saluto.
tutte le possibilità sono contemplate nella vita, senza controllo nasce un po’ di tutto, pensieri, infatuazioni o veri amori a senso unico; mi successe una volta in adolescenza di fossilizzarmi per diversi mesi su una persona con cui non successe assolutamente nulla, eppure per me, allora, fu una vera ossessione.
Mi ricordo ancora delle mie infatuazioni di adolescente a senso unico che mi facevano soffrire molto. Capisco.
😉
Splendida!
Come sempre è un incanto leggere le tue incantevoli parole
Grazie, sei gentilissima, Adriana. Un caro saluto.
Un’analisi obiettiva, e di grande spontaneità, in questi bei versi, ove si misura, quasi, l’entità
d’amore che si proietta, uno sull’altro, in un rapporto a due….e come sempre nella sua empirica
essenza, trapela un senso di sbilanciamento, che sa rendere la situazione che si vive, meno
scontata….
Poesia raffinata, molto apprezzata
Buon sabato e un saluto, Luxor,silvia
Le tue sono analisi molto raffinate e precise. Grazie. Buon sabato e buona domenica, carissima Silvia.
Ti ringrazio, Luxor, contraccambio,di cuore, il pensiero
Splendida, sì, sicuramente, ascolto la musica di quello che scrivi attraverso i ricordi e le tue percezioni. Un sorriso per te. Lila
Grazie, sempre gentile. Un caro saluto. 🙂
Mi piace ascoltare la musica che accompagna i tuoi versi. Mi piace molto come sai esprimerti. Un sonetto davvero bello, la cui melodia riporta indietro nel tempo. Complimenti caro . Buonanotte. Isabella
Grazie Isabella, sei sempre gentilissima. Un caro saluto.
Dico sempre la verità. Un grande abbraccio. Isabella
Bellissimo! Il senso trasmessomi è delicato, gentile, onirico, crepuscolare… e amaro, crudamente reale, intimo e ferito, allo stesso tempo. L’ultimo verso è il culmine, tragico e fine – mi piace molto quel “mai, mai”, come se la voce si facesse spezzata e compostamente sull’orlo d’un pianto, dopo averlo a lungo trattenuto. Per il resto, mi trovo in sintonia con quanto già scritto prima in commento da Daniela e da Isabella. Ho trovato anche qui sviste, ma non oso più, perché la bellezza è meglio resti genuina… e fiammante, com’è.
Irene
Caspita se ce ne sono di sviste. Anche questo è chiaramente non canonico. Mi pare di ricordare che in alcuni versi la quarta e la sesta sono entrambe atone, come anche la quinta, e ci sono sdrucciole che fanno slittare gli accenti addirittura sulla settima. Bravissima!
Mi ripeto: la bellezza è genuina e fiammante.
Sei gentilissima. Grazie.
L’ha ripubblicato su Alessandria today @ Web Media Network – Pier Carlo Lava.
Ringrazio sentitamente.