Sfrecciavo lungo ancestrali percorsi
alla guida del mio Tigre Malanca
nel bianco accecante di piena estate
in mostra piegandomi nel tornante
per gli occhi di mille fanciulle belle
L’ubbia s’incaglia in distorsioni orali
di urla assenti e verità intrappolate
lungo i colori di un’era che fu
Dove ora deborda il pedestre grigio
cammino nella campagna attuale
pensando al fresco rombo del motore
Fantasmi s’inerpicano su rotte
mai calpestate e osservo i canti dolci
di estati perse a non dare carezze
Alle pendici del presente nuvole
di pensieri e m’immedesimo spettro
me le ricordo bene quelle giostre di andirivieni a due ruote,anche se non era un Malanca quello che io notavo… le scorribande dei ragazzi erano motivo di sbandamenti emotivi adolescenziali, soprattutto durante il periodo delle vacanze, quando il tempo e il modo per conoscersi era contingentato. A parte il lato gioioso seppur chiassoso dei caroselli, mi piace molto il passaggio alla nota nostalgica in quel “osservo i canti dolci/ di estati perse a non dare carezze/Alle pendici del presente nuvole/di pensieri e m’immedesimo spettro” Ciao Luciano 🙂
Eh, che ricordi! Grazie per il tuo intenso e preciso commento. Un caro saluto. 🙂
grazie a te…mi hai fatto ricordare un episodio in particolare in cui avrei tanto voluto avere qualche anno in più e qualche divieto in meno 😉
Quando guidavo il Malanca anch’io ero “piccolo”. Un adolescente. E anche per me c’erano tanti divieti 🙂
😀
Indimenticabili corse in moto, nella gioventù acerba, che lascia ancora sfumare grida e
speciali scenari d’un momento indimenticabile di vita. Nel presente, qualche illusione prende consistenza, soffermando la mente su remoti attimi, tralasciati in passato, e che sollecitano,
ora, una crescita approfondita del pensiero…
Ho sentito così questi notevoli versi, intensi, e molto validi, nella loro bella lettura.
Buon pomeriggio e un caro saluto, Luxor, silvia
Grazie, Silvia. Sei sempre così precisa e attenta, da fare invidia. Un caro saluto 🙂
Te l’ho detto che i tuoi scritti sono sempre molto belli e non mi sbagliavo affatto. Concordo con la cara Daniela sul finale che trovo splendido . Sai costruire versi che trovo sempre molto affascinanti. Bravo Luciano ( un nome che pronuncio spesso : così si chiama anche mio marito ). Comunque da ragazzetta avevo un motorino la cui ruota posteriore mi mangiò un pezzo di un maxicappotto che mia madre fu costretta a tagliare ricavandone un bel giaccone. Ma quello che ricordo con maggior piacere fu andare in moto, una vera da corsa, con un amico ben più grande di me, che mi portò a fare un giro qui nei dintorni. Bella esperienza, Grazie per aver fatto riaffiorare questo ricordo. Un caro saluto a te. Isabella
Mai guidata una vera moto di grossa cilindrata, purtroppo. Il massimo per me è stata una vespa PX 125. Avevo persino paura a stare dietro. Dev’essere stata una grande emozione. Certi ricordi della prima gioventù sono sempre piacevoli e li rammentiamo con nostalgia. Grazie mille. Un caro saluto. Buonanotte, Isabella.
Di è stata davvero una forte emozione.Da allora mai più avuto occasione di salire in moto. Ciao Luciano buonanotte a te. Isabella
Un caro saluto 🙂
Splendida!
Grazie mille! Sei molto gentile. Un caro saluto.
Dio che ricordi mi hai acceso! l mio Falcone mangiava rombando la strada ed io eretto a braccia tese gridavo: “On the road again!” 😀
Caspita! Una moto Guzzi Falcone! E io che mi esaltavo con un misero Malanca! Fantastico!
lo comprai ad un’asta della polizia…pensa… 😀 il tum tum del mono pistone era uno col mio cuore….il malanca mi ha ricordato un’altra “sorella” di corsa il mio primo scooter…un Ducati 98 che libertà!
Anche il Ducati 98 era una meraviglia. Sono moto d’epoca di grande pregio. E inoltre era quasi 100cc mentre il mio era solo un 48 e uscito “qualche anno dopo”. Con la Ducati siamo in un altro pianeta. Hai potuto cavalcare moto stupende!
il Falcone l’ho venduto una 15dicina d’anni fa ed ancora mi pento…
Ci credo. Una moto fantastica. Da collezione.
si… ma ne parleremo davanti al nostro bourbon…spero presto…
Spero anch’io. E che ne è stato del Ducati?
mbe il Ducati rottamato… parliamo di ere giurassiche… 😉
Certo, se non ricordo male era dei primi anni sessanta…
giusto… ricordi benissimo…
Io “correvo” inizi anni settanta. Le moto stavano già cambiando, purtroppo. Il Ducati 98 era una moto bellissima.
si la mia era nera e cromata… ci facevo follie… 😀
Ah, che meraviglia! Ci credo che facevi follie!
le sogneremo…notte amico mio
Certamente. Buonanotte caro amico.
ovviamente splendidi versi e gioco di immagini raffinatissimo… sei un grande Lux
Grazie, gentilissimo. Grazie! (penso ancora al tuo Ducati 98)
una volta misi dietro una “gazzella” alta 1 e 90 dovetti guidare considerando la larghezza del suo compasso… 😀
Io non sarei stato capace. Guidavo solo piccole motociclette 😦
per quella gazzella saresti diventato il “dottore” te lo assicuro… 😀
Ah ah ah . Dici davvero?
Non ho dubbio alcuno! 😉
Ehm… 🙂
vrooommmmm!
trtrtrtrtr (vuole essere la partenza di una motoretta 48cc)
dai…una volta partita poi volava…ed il vento era tuo…lo so.
Insomma, diciamo una lieve brezza 🙂
non trattar male il tuo due ruote ti era fratello…
Infatti, per me era come possedere un gioiello. Poi amavo la testata colorata di rosso. Ma in confronto alle tue moto… insomma… due diversi pianeti.
non credo…la testa liberA ERA LA STESSA…
Certo, mi sentivo libero di volare nelle onde dell’aria. 🙂
ecco….
🙂