Invano aderisco ai nuovi miei sogni
un altro prodotto da conservare
nel ciarpame dei tempi meno degni
cercando cose perdute da amare
Sulla Luna o Astolfo trova il mio pegno.
Sulle bancarelle per niente avare
di cianfrusaglie, ora non c’è disegno,
nessuna speranza per le mie care
cose perdute: ivi le vostre grazie
divengono ramoscelli invischiati,
ricordano i tempi le mie disgrazie,
o donne. I miei momenti più amati
non sono le boccette delle spezie
ma oziano nei ricordi mai trovati
C’è qualcosa che non capisco bene LuxOr: questa tua è nuova? Mi sembra quasi una preghiera rivolta ad una donna a cui senti di non riuscire a dare quello che vorresti. Ma potrei sbagliarmi… ha una forma un po’ strana rispetto alle altre tue…
E’ di alcuni mesi fa. Ehm, sì. Cito l’Orlando furioso e spero che Astolfo vada sulla Luna per prendere e restituirmi il mio senno raccolto in una ampolla.
Ma si tratta di senno perso per amore?
Sì, in qualche modo dipende dall’amore.
😦
Eh…
Devi reagire! Trovare una soluzione…
Bisogna che Astolfo ritorni sulla Luna. 😉
Quelle osservazioni della mente, che si fanno sempre più dense, nel tempo che va, e oltre
alla consapevolezza del “fare della vita”, accentuano momenti rilevanti in cui l’emozione ha
fatto il suo gioco….
Molto originali, come sempre, i tuoi graditi versi, un caro saluto,silvia
Grazie i per i tuoi commenti sempre profondi che arrivano al nocciolo. Un caro saluto, LuxOr