Costretto a spandere giochi d’accidia
Ho forse impiagato il tempo con dolo?
Eppure nuotavo sotto coperte
Pulivo con cura immobili scarpe
Alzavo un rasoio allo specchio, stanco
Liberavo idee nell’aria più ferma
Localizzavo gite senza gite
E poi sotto coperte a faticare
Non domo: cucina fredda da asporto
Oppure una gomma usata d’ieri
Nell’ora più bruna una tv guasta
Non guardavo ma immaginavo sempre
E al mattino caffè senza la cialda
Per caso anche senza latte o caffè
Or ora mi sovviene di puzzare
Shampoo? Umh no, non c’è shampoo nel frigo
Senza Tavor già mi sento morire
Ossia potrei provare a camminare
Potrei dal sofà finire al divano
Incauto del rischio i miei arti stanchi
Uffa che palle non ne posso più
Il mio romanzo
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Leggo e rileggo. Non so… ci vedo un moderno poeta maledetto. È recente questa tua poesia?
Abbastanza. Fa parte degli Acrostici: un gioco in cui mi diverto a scrivere qualcosa leggendo in verticale le prime lettere di ogni verso. Sono quei momenti “oscuri” che mi prendono e in cui la paranoia occupa il mio animo 😦
😦
Leggerò con più attenzione
No. Non voglio quella faccina triste, dai. 🙂
E’ che mi dispiace, perché la noia non dovrebbe essere parte di noi 🙂
Hai ragione, ma l’accidia è anche peggiore della noia, ti prende un senso di vuoto, una fiacca che ti fa desiderare ciò che non si possiede e odiare le cose meravigliose che sono accanto a noi. E’ un dolore, una tortura, uno stato d’ansia perenne. Difficile da combattere. Hai ragione, dispiace anche a me. Ecco adesso devo mettere il faccino triste 😦
E no è, se metti la faccina triste tu mi intristisco pure io. Daiiiiii. Se sai che vicino a te ci sono le cose meravigliose basta guardare con occhi nuovi le cose e saperle cogliere.
Basta tornare un po’ bambini…
Ecco, guardare le cose come fosse la prima volta: questo è il meraviglioso.
Tutto dipende solo da noi sai?
Sì, sì. Infatti. Ma il baratro è difficile da scalare.
Luxor lo so, ho passato anni a scalare il baratro…oggi sei meno notturno del solito 🙂
Il fatto è che sto tentando, almeno per stanotte, di coricarmi un po’ prima. Ce la faro?
Io ti auguro di sì 😉
intanto ti faccio compagnia 🙂
Bene, vediamo chi si addormenta prima. Ah ah!
Ma che sfotti? Ce lo sai che so una marmottina…
No no non voglio sfottere. Probabilmente vinco io ma può essere che in realtà il vincitore sia colui che va a letto per primo? Il sonno serve e chi non dorme va incontro a seri problemi.
Allora vinco io di sicuro 🙂
Comunque tu provaci, tentar non nuoce! 😉
Sì ci voglio provare. Devo coricarmi almeno prima dell’una.
O suvvia te tu ci riuscirai!!!
Vedi come glie sto a dà sotto col dialetto toscano…
Bravissima. Non sono altrettanto bravo con il romanesco anche se amo Trilussa.
ah però! Io invece non conosco molto Trilussa. Amo più la poesia classica e forse se te la devo dì tutta non è che io sono proprio una che usa molto i termini dialettali, giusto quanto basta come il sale 😉
neppure io (spero) eppoi non saprei scrivere nemmeno in fiorentino, ma Trilussa è qualcosa di incommensurabile
Lo so! Diciamo che l’era bravuccio! 😉
🙂
Buonanotte LuxOr, io ci provo a dormire, poi mi dirai… 😉
Buona notte. Non è ancora l’una, ma spero.
🙂
Speranza vana, mi sono coricato alle due, ahimé 😦
Che vuoi fa! Se vede che c’hai il fisico 🙂
Fisico che non risponde più 😦 Buon Natale!
Dai, non farmi la faccina triste! …
😉
😉
‘E al mattino caffè senza la cialda
Per caso anche senza latte o caffè’
l’intero componimento mi fa arrivare tutta la svogliatezza, trascinata nei versi, nell’affrontare la ripetizione quotidiana; e mi arriva come la sorpresa, manco tanto sorpresa, sia proprio nello scoprire la solita routine con qualche cosa in più o in meno, mica importa, ma tengo lontano con la noia il fatto che sotto sotto m’importa perché mi piacerebbe continuare a immaginare altre realtà e non solo immaginarle…
sono andata un po’ a flusso nel come m’è arrivata leggendo, poi non so.
Non ho una gran testa da critica, come la tua, eh eh 🙂
come sempre, non rileggo, e se pure rileggo sempre qualche errore faccio, quindi perdonate la mia sgrammaticanza 🙂
buona serata LuxOr, con l’augurio che sia tutt’altro che noiosa
Sì, preso dall’accidia nei miei momenti no, in cui la parte oscura della Luna corrompe i miei sogni, tento di uscire da questa dipendenza, ossia svogliatezza, routine, trantran quotidiano, uscire da questi gesti sempre uguali ripetitivi con cui scandisci il tempo e lo perdi questo tempo, lo perdi, vedi che corre via e lo insegui, ma lo perdi nelle piccole cose, nei piccoli momenti e vorresti scappare uscirne ma non ce la fai neppure ad alzarti dal divano che ti tiene sdraiato e non ti molla come una calamita. Ecco mi sembra di essere come in un racconto di Kafka. Scritto come acrostico proprio per affermare il gioco e nominare l’innominabile anche se in questa composizione l’innominabile è palesato nell’ultimo verso: sfinimento, stanchezza, non ne posso più, ma gioco. Buona serata anche a te (un po’ uggiosa per la verità) 😉
Trovo, in questi versi, un immediato malcontento, per la ripetitività dell’andare dei giorni…tutti uguali, senza quel guizzo d’emozione che “faccia brillare ed evolvere” la mente
Sempre piacevole leggerti Luxor, felice sera e mille auguri per delle liete festività,silvia
Infatti, giornate anonime che scorrono e che perdo, giornate in cui vorrei alzarmi e correre nella notte nelle penombre di un paesaggio equoreo . Grazie Silvia, felice sera anche a te e anti auguri per un lieto e felice Natale e buone feste.
l’accidia è un autentico mostro che ci spezza ogni sogno, ogni semplice andare che ci tine in un notturno senza sogni, senza guizzi, come catene di un dannato contrappasso per colpe che ci diamo senza senso…mi ricordo <luigi tenco e la sua splendida "un giorno dopo l'altro"
Un mostro che mi tiene incollato alla routine e mi mostra il suo volto peggiore:l’orrore per il tempo che scandisce implacabilmente l’eterno ritorno dell’uguale, gli stessi gesti, gli stessi ritmi e la fatica, la spossatezza che ne segue, la svogliatezza, lasciarsi trascinare come un automa che compie gli stessi gesti e non riesce a liberarsi dalle queste catene. Sì, un notturno senza sogni, un limbo, una sala d’aspetto dove attendi che la porta venga aperta. Bellissima la canzone di Tenco. Grazie per avermela ricordata. L’ho ascoltata e ho visto il mio volto stanco.
io la amo particolarmente perchè è un canto di vera dolente umanità…
Sì, una canzone struggente e bellissima.
Una canzone splendida che strugge.
La sto ascoltando ora.
Tenco, poi, la interpreta con la voce.
“E gli occhi intorno cercano
quell’avvenire che avevano sognato
ma i sogni sono ancora sogni
e l’avvenire e’ ormai quasi passato.”
gb
Certamente. Una canzone struggente che mi inonda di emozione.
Oh, il sempre uguale che incatena, da cui è difficilissimo uscire perché crea dipendenza anche.
Ho letto ora la tua poesia e questo mi è giunto immediato.
Poi torno e rileggo. Oh, io leggo e rileggo.
“Ho forse impiagato il tempo con dolo?”
E c’è da dire molto su questo “dolo”.
LuxOr, c’è il ritmo ossessivo della svogliatezza nei tuoi versi.
A presto, amico mio
Spero tu dorma
Un sorriso per te
gb
Sì in quel momento dormivo, carissima. Ricambio il sorriso 🙂
E’ quel “dolo” che non è esattamente dolo. 😉
Colgo ancora nei tuoi endecasillabi ciò che avevo sentito alla mia prima lettura.
LuxOr caro, buona notte
gb
Ti sorrido
“Oh, il sempre uguale che incatena, da cui è difficilissimo uscire perché crea dipendenza anche.”
Ti scriverei queste parole anche ora…
Sì, una domanda, mi chiedo se ho sbagliato, se ho finto di fregarmene del mondo commettendo un reato, infrangendo una qualche regola. Il sempre uguale che incatena,sì. Dipendenza: ecco la parola (avevo cercato di fuggire da questa parola).
Sì, LuxOr, ho compreso la tua domanda.
Se vuoi possiamo parlare di tutto…
E ho dovuto mettere quella parola “dipendenza” perché io l’ho captata…
Ti auguro una notte serena, amico mio
gb
A presto!
Questo mi conforta. Buon giorno cara gb!
Ho notato ho notato, le parole iniziali e la frase finale!!! Stiamo giocando di fino 😉
Macché, solo divertimento! 😉
Ambè allora!!! 😉
Boh! Mi voglio complicare la vita, infatti i versi sono anche endecasillabi (se non ho commesso errori di metrica), per divertirmi eh? 😉
Allora sei proprio er peggio!!! ah ah 😉
Io non riesco ad essere brava come te!
Sei bravissima!
Io???? Naaaaa 😛
Yes 🙂
Ti stritolo! 🙂
Hai letto il mio commento da te, no? E’ così.
E’ così che a parer tuo sono brava?
Comunque quel ti stritolo era un abbraccio eh? 🙂
Me ne sono accorto (c’era anche la faccina) E inoltre sono già stritolato di mio 😉 (Ricambio l’abbraccio)
ah ah 🙂
🙂