Atto unico
Persone
Cavaliere azzurro (ovvero Azzurra)
Un’amica
Cameriere
Qualche avventore
Lallo (solo nominato)
Il Cavaliere Azzurro, una sala da tè con tre tavolini centrali, altri tavolini sulla destra. Al muro alcuni quadri dei pittori espressionisti in mezzo a due piccole scaffalature con libri, un piccolo scrittoio. Azzurra è seduta a un tavolino, osserva delle fotografie su iPhone dove si intravede anche un biglietto. L’amica appoggiata alla libreria di spalle sta osservando un libro.
AMICA Eppure mi ricordo di quando partimmo per Manchester. Ricordi Manchester? Mi corresti incontro perché stavo per cadere. Non avevo visto un paletto piantato sul marciapiedi.
Pausa
AZZURRA (Continuando a guardare le foto una ad una, si volta). Era una città riservata a pochi mentre oggi trova spazio qualsiasi vociante comitiva.
Pausa.
AMICA Ummmh. (Lascia un libro sulla libreria senza metterlo a posto, quindi si volta e si siede al tavolino di fronte ad Azzurra). Non fai che guardare foto di te e Lallo e non hai ancora letto il biglietto.
AZZURRA L’ho letto, che credi? Appena me lo sono ritrovato in mezzo al mazzo di rose m’è venuto un tuffo al cuore. Il mio grande uomo di una volta che si degna di regalarmi fiori.
AMICA (Si allunga verso Azzurra come per prendergli il cellulare). Hai visto? Cosa ti dicevo? Ti ama. (Fa una smorfia). Non ci sono dubbi. E dimmi, cosa c’è scritto, cosa c’è scritto sul biglietto?
Azzurra si sposta sempre seduta più vicino all’amica, guardando le foto. Poi le porge l’iPhone. L’amica osserva distrattamente sfogliando sul quadrante con fare svogliato.
Pausa
AZZURRA Leggi leggi.
Passa il biglietto all’amica la quale legge attentamente. Le labbra si aprono in un sorriso tenue che si trasforma via via in una sorta di smorfia dopo ogni parola letta mentalmente
AZZURRA (Visibilmente soddisfatta). Hai visto? Gli ci voleva proprio. Dopo anni di assoluto menefreghismo adesso si comporta come una persona normale, almeno sembra. Da quanto tempo gli rimproveravo di lasciarmi stare, di comprendere, di non provare a trasformarmi per adattarmi al suo stile di vita.
L’amica si alza e prende una sigaretta dalla borsa posata sul tavolino
AMICA (Con evidente ironia). Ma hai visto? Non è possibile. Mai che un uomo abbia scritto frasi così dolci per me. Fa pure le rime, ma ci pensi? Da innamorarsene.
Fa per accendersi una sigaretta, ma desiste perché si ricorda che è vietato fumare.
AMICA Puoi chiedere al cameriere quando ci servono? Ehi, cameriere, abbiamo già ordinato da cinque minuti!
Passa un cameriere ma si ferma prima a un tavolo per ricevere un’ordinazione poi ad un altro e se ne va.
AZZURRA Ma guarda questo! Non ci considera proprio!
Azzurra si alza ed esce sulla destra seguendo il cameriere. L’amica rilegge il biglietto, poi, rivolta al pubblico:
AMICA Ma guarda sto’ stronzo. Prima le fa passare le pene dell’infermo, poi, dopo che Azzurra l’ha mollato, ma l’ha mollato dopo anni di sofferenza, dopo aver tentato tante volte di ricucire la propria vita con quel… quel..
Fa per prendere la borsetta ma non trovandola si alza per controllare dove possa essere, poi si ricorda di averla lasciata sul tavolino, la osserva quindi si avvia al proscenio.
AMICA Prima sostiene di amarla così com’è, che è un’artista, uno che capisce le donne. Mi ricordo un giorno di ritorno da Düsseldorf, in aereo. Eravamo in quattro: io, Azzurra, lui ed un mio amico. Mi ricordo… uhm (Cammina per il locale urtando prima uno, poi un altro cameriere). Ops… mi scusi… (I camerieri la guardano con biasimo ma sorridono per educazione professionale e si recano ai tavolini). Mi ricordo i loro baci…ed io a invidiarli…si baciavano si guardavano estasiati… Lallo è un bell’uomo, discreto, gentile, ma secondo me tradisce Azzurra, fa quello che gli pare. Ricordo un giorno in cui si era messo in testa di portarla a vedere la Lucia di Lammermoor. Insisteva, insisteva, sapendo benissimo che Azzurra non ama la lirica. La umiliava facendola sentire ignorante senza dirglielo chiaramente. Ehi, sai – diceva – un po’ di cultura fa bene, lo so che è non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace, ma, insomma prova, prova… Ma Azzurra ne ha viste a centinaia di opere, si è adattata. Vive per lui. Ma lui, niente da fare. Lo sai Lallo cosa ama di più Azzurra? (Si rimette a sedere al proprio tavolino). Un giorno glielo chiesi. Lo sai cosa ama di più Azzurra? Lui mi guardò quasi volendosi nascondere. Non saprei, mi disse. Forse stare con me? Solo stare con me.
Si rialza, urtando un cameriere si scusa. Lo guarda:
AMICA. Ma quando ci porti l’ordinazione?
Il cameriere annuisce e si allontana
AMICA. Lo guardai negli occhi. Ama solo un uomo e tu te ne approfitti. (A se stessa). Già ma cosa ama di più Azzurra? (Con aria soddisfatta). Adesso glielo chiedo, eccola che arriva.
AMICA. Ma dove sei stata?
AZZURRA. E dove vuoi che sia stata? Al bagno.
AMICA Ho deciso di chiederti una cosa.
AZZURRA E quale cosa?
AMICA Cosa ami di più a parte (Con palese disgusto) Lallo…
AZZURRA la osserva con stupore
Arriva il cameriere con le ordinazioni: due cioccolate calde in tazza
AMICA (Al cameriere) Era ora.
Il cameriere si scusa e si allontana
AMICA (ad Azzurra) Allora?
AZZURRA (Sorseggiando la cioccolata). Rimettermi con Lallo.
AMICA (Fa delle smorfie come a dire “ti pareva”)
AZZURRA (si alza e va al proscenio) rimettermi con Lallo. Lo amo troppo, Lo desidero troppo. Amo il suo odore, amo il suo sguardo, i suoi lineamenti, anche i suoi difetti. Però l’altro giorno dopo un ennesimo litigio l’ho lasciato. Lui era diventato indifferente, pensava al suo mondo e l’ho lasciato. Dopo poche ore sono cominciate le telefonate, i messaggini, è venuto sotto casa a suonarmi il campanello. Non mi lasciare, non mi lasciare, ti prego, farò tutto quello che vuoi. In effetti sono tentata, sembra cambiato, sembra interessato a conoscermi. Mi porta i fiori, mi fa dei regali, ha annullato l’abbonamento all’Opera, dice che farà ciò che io vorrò.
Cammina per il locale e urta un cameriere.
AZZURRA Vedete? Questo posto è pieno di ricordi. Anni fa, quando il nostro mondo era magico c’incontravamo qui e lui mi parlava del Cavaliere Azzurro di Kandinsky eccetera eccetera. Un giorno mi mostrò il quadro su un libro. (Sospira). Ah che tempi! Eravamo un’unica cosa, respiravamo all’unisono, i nostri occhi erano solo nostri. Giorni indimenticabili.
Ritorna al proscenio, mentre tutto dietro di lei si ferma. Si fermano i camerieri, si fermano i commensali, si ferma l’amica e le luci si spengono. Solo azzurra rimane illuminata da un fascio di luce.
AZZURRA Troppo bello il nostro amore, troppo grande. Lui, solo ieri mattina, mi ha scritto un bigliettino per darmi un appuntamento in questo locale. Lo conosco bene. Arriverà con un mazzo di rose rosse e ancora non ha capito che a me piace l’azzurro del Lino alpino. Glielo avrò detto un milione di volte. Me le consegnerà con aria soddisfatta mista a uno sguardo mesto, dispiaciuto. Mi sussurrerà dolci parole. Forse proverà anche a umiliarsi dandosi del pazzo, dell’incosciente. Ed io ci cascherò ancora.
Pausa lunga, si guarda intorno, deglutisce, si passa la mano sui capelli biondi
AZZURRA (Un lungo sospiro, si sofferma come per riprendere fiato). Ci ho pensato a lungo, molto a lungo e mi sono chiesta quale decisione prendere. Cosa voglio? (Pausa). Cosa desidero veramente? Cambiare? O ricominciare a frequentarlo? Andremo a Zurigo per il fine settimana, tanto per festeggiare? (Pausa). Sì, è una persona fantastica, mi ha fatto conoscere la pittura, la poesia, l’arte, la musica. (Pausa). E gliene sarò sempre grata, lo confesso. Però si è mai chiesto perché quando vedo un prato comincio a correre all’impazzata allargando le braccia e ridendo? (Con enfasi). Perché sono un cavaliere che ama guardare il cielo azzurro e godere di questo meraviglioso mondo, nonostante tutto, perché voglio lanciare il mio corpo nella bellezza del mondo. Voglio correre come un cavaliere nel prato con un mantello azzurro e lasciare che il mio corpo urli al vento la propria felicità. Che lo spirito trionfi sulla materia! Voglio condurre il cavallo, condurre la capacità, l’arte, l’amore… la mia forza. E non posso starmene seduta ad aspettare, perché devo correre senza soste, senza fermarmi. Viaggiare sulla superficie non della tela ma del piano euclideo. Sostare nel viaggio dei colori. Sprofondare nell’abisso del blu! (Urlando). Voglio lanciare un urlo verso il cielo che schizzi come un razzo per racimolare lacrime e impedire che ricadano sulla terra. Vivere libera. Suonare il flauto del colore. (Con pacatezza) Per questo, solo per questo, amore. Sì, solo per questo non sono venuta ieri sera all’appuntamento e ti ho lasciato solo davanti al locale con il tuo mazzo di rose. Solo per questo,amore. (Pausa). Perché ti amo.
Sipario
Il topolino. Tanto tempo per questo. Volevo scrivere una commedia di un atto e in effetti sono arrivato a circa venti pagine. Mi divertivo e volevo andare avanti, ma poi mi sono detto che non potevo pubblicare una roba simile. Troppe pagine. Troppa noia. E mi sono fermato. Allora ho cominciato a limare, limare. Adesso in effetti è più da blog, ma… c’è qualcosa che non mi soddisfa. A forza di limare ho tolto la spontaneità. Però ho deciso di pubblicare ugualmente, perché in fondo mi sono divertito e in qualche modo dovevo finire ‘sto cavaliere. Mi sono divertito? Uhmmm. In qualche modo dovevo? Ho sbagliato a concludere con la commedia, ma il gioco era iniziato. Mah.. pazienza. Se siete arrivati fino a questo commento forse avete letto. Forse. 😉
ah ecco la terza parte! la leggerò domani con lucidità e ti lascerò commento per dirti 🙂
notte luxOr
il topolino partorì la montagna!!!!
Forza e coraggio. Stavolta ho proprio esagerato.
😉
Domani leggo tutto, Luxor
Ti dico poi in un commento
Ora sono stanchissima.
Dormi bene e addormentati presto, ecco il mio augurio
gb:)
“Suonare il flauto del colore.”
Oh sì. E’ bellissimo farlo.
Bellissimo.
Grazie gb
Buongiorno LuxOr! Quello che riporti nel tuo angolo di mondo deve per prima cosa piacere a te… devo rileggere più volte però sai? Ci sono molte suggestioni e l’epilogo in commedia un po’ mi spiazza. Tornerò… 🙂
Infatti per questo ho impiegato molto tempo a scrivere la terza parte. Non so perché m’è venuto in mente di scrivere una commedia 🙂
Adoro questo post per tante ragioni! UNa delle quali non posso svelarla! 😀
Ah che piacere! Forse sei un attrice di teatro? 🙂
Sai cosa è spettacolare di questa parte? La chiusa. Non solo per le pause ma per il suo significato. Amare una persona è in un certo senso lasciarla correre… rispettare la diversità è un atto di amore. Tu hai reso bene l’immagine e credo ogni donna nel leggere possa identificarsi in Azzurra, nella sua voglia di essere viva!
Grazie Lila! ti confesso che non mi aspettavo potesse piacere. Sono molto contento!
Cosa pensavi non andasse?
La parte finale è forse il momento migliore ma il testo in generale è come imbrigliato, non decolla. Forse troppo lavoro di lima per adattarlo al blog. 😉
È probabile, del resto non è facile riportare il testo e il calore di una commedia in un blog 😉
Sono d’accordo. Ti confesso che è stata la mia prova più dura da quando scrivo su questo blog. Diciamo che si è trattato di un esperimento.
Gli esperimenti servono a crescere e a confrontarsi 🙂
Giustissimo 🙂
😉
allora… all’inizio un po’ spiazzata perché mi ero fatta l’idea, non so, che tu scrivessi qualcosa di più legato a delle apparizioni tra persone e personaggi dei quadri, il materializzarsi, forse, di creature bizzarre. Ti dirò… per questa volta devo astenermi da un commento proprio commento perché finirei per fare la ‘pedante’ per trascorsa professione… eh eh… Non se quel che ti suggerivo potrebbe esserti di stimolo per qualche ritocco immaginifico…
m’è piaciuta la chiusa di Azzurra.. che mi ha fatto ricordare il passaggio de “il cavaliere inesistente” di Calvino quando il cavaliere fa e rifà il letto d’amore con precisa tecnica e mai consuma l’atto con la bella che così se ne muore d’un estasi.. ah ah, bellissimo, riguardalo, se non lo ricordi. Quindi particolarmente apprezzata la tua risoluzione
Resto curiosa di capire cos’hai tagliato fino a giungere alla misura dell’articolo che leggiamo
In ogni caso pensaci a quella cosa che t’ho detto: potresti anche lasciare così quello che hai scritto e lavorare sull’impianto scenico come se fosse una giostra che accade in contemporanea
non so…
spero di non fare cosa sgradita lanciando questi miei personali spunti
Non mi rileggo nel commento, mentre se mi riesce rileggerò il tuo scritto!
comunque ti abbiamo scoperto, così, anche autore teatrale… eh eh 😉
buona serata LuxOr
Mi dirai cosa pensi di quel che t’ho appena scritto, si si
Ah, che idea! Interazioni tra personaggi e persone! Creature bizzarre perché, certo, dai quadri di Kandinsky può uscire di tutto. Peccato un’idea che non ho avuto e adesso che l’hai resa palese invidio la tua immaginazione. Eh, purtroppo non è andata così ed è venuta fuori una ordinaria “commediola” . Trascorsa professione? Hai recitato? Oppure hai scritto commedie? Sono ammirato. Per me non sarai mai pedante, anzi, sono sempre molto curioso di sapere. Ah, il prode Agilulfo dalla vuota armatura… letto molti anni fa e in effetti sarebbe da rileggere. Eh! ho tagliato tanto: c’erano altri personaggi nel bar, soprattutto le proiezioni dei pittori che aderirono al Cavaliere Azzurro; queste proiezioni interagiscono con le due amiche e a un certo punto c’è pure Lallo che arriva come personaggio al di fuori della storia in quanto lui è già escluso (in effetti Azzurra l’ha già mollato non presentandosi all’appuntamento) e adesso è una sorta di proiezione, un Lallo del passato. Quindi, quando scrivi che dovrei lavorare sull’impianto scenico, intendi dire che dovrei proseguire nella scrittura della commedia? Possibile? Non hai fatto cosa sgradita, anzi, un commento costruttivo e profondo, senz’altro da tenere in grande considerazione. Purtroppo non sono un autore teatrale, ma solo un dilettante: in effetti ho scritto qualcosa molti anni fa (mi pare di ricordare poco meno di una decina di atti. Ti ringrazio per questo tuo splendido commento. Buona notte, Dora. 😉
quindi le ‘proiezioni’ c’erano, ma le tagliasti 😦
ah ecco, lo sai che adesso ti toccherà pubblicare uno al giorno i tuoi 10 atti ? 🙂
figurati… attrice… no,no, non ne avrei la memoria… Al massimo posso farti l’analisi critica, ma mi astengo, sarei troppo cattiva … scherzo.
Per il cavaliere .. si, penso potresti lavorare, te l’ho scritto, a una sorta di scenario animato a partire dai quadri: delle apparizioni che, magari, provano a interagire con gli altri personaggi, ma come brusii quasi inascoltati? non so… Una cosa, che mi pare, dici, avevi in realtà già fatto
Ora ti saluto che avvio la giornata!
Comunque ricordalo: adesso hai i tuoi atti da pubblicare, ah ah! ok?
buondì 🙂
Sì, infatti, ciò che ho tagliato non l’ho buttato, ma troppo tempo mi servirebbe per comporre un’opera fluida e interessante (ammesso che riesca nell’intento). I miei – quasi – 10 atti non sono obiettivamente leggibili. Li ho ritrovati da poco tra vecchie carte che stavo per buttare “La scatola del Lego”: 4 atti; “Gambe”: 4 atti; “Ritorno a casa” (dovevano essere 5 atti,realizzato soltanto 1) ; “Tempo inverso” (dovevano essere tre atti, per adesso solo una bozza). Tutta robaccia (oltre duecento pagine) impossibile da pubblicare. Meglio proseguire con la poesia (?) Un caro saluto
nulla è robaccia… il problema è solo che dobbiamo avere fiducia in come ci vengono certe visioni e non tagliare per apparire perfetti, ma solo calibrare, come tu sai fare. L’atto del cavaliere io penso che abbia sofferto molto dei tuoi tagli, ma già i scambiammo dei commenti su questo. A volte mi è capitato di scrivere cose e doverle riscrivere tantissime volte fino al desiderio di cestinarle perché non funzionavano, perdevano qualcosa mentre scrivevo e mentre passavano al lettore. Ed è stato terribile quando m’è successo anche con scritti che dovevo presentare per studio o per pubblicazioni. Uno incassa consigli e ammonimenti, si rilegge e valuta se condivide e deve lavorarci o se è solo il lettore a non essere pronto a una certa ricezione. Ma tutto resta sempre personale. Quindi spero che non ti siano risultati supponenti i miei precedenti commenti. C’era cura verso una scrittura che tu se vuoi sai fare ‘visionaria’ e che qui, invece, aveva come perso l’energia auspicata e il riferimento ‘parodico’ (nel senso del ricantare) rispetto ai dipinti che mensioni e altri spunti che dichiaravi da K.
Quindi robaccia non va detto di nulla. Io resto dell’idea che se te la senti ogni tanto dovresti riprendere questi tuoi vecchi scritti e porli a verifica.
Quindi perché proseguire solo con la poesia? questa la mia domanda. Perchè invece non trovare un nesso fertile tra il tuo modo di scrittura poetica e le idee teatrali che hai già sul tavolo? pensa a questa strada, potrebbe essere interessante e credo te ne verrebbe forse una soluzione ottima
Buona giornata LuxOr
alla prossima!
dora
ps: scusa non rileggo che son di fretta
troverai orrori…
Tanti tagli. Diciamo che non sono bravo con i riassunti. L’alternativa sarebbe stata un groviglio di dati poco comprensibili. Il teatro è strutturato diversamente dalla poesia. In realtà prende vita quando persone in carne ed ossa cominciano a muoversi e a parlare sul palcoscenico. Ho letto tanti canovacci non apprezzati a prima vista, poi, quando ho cominciato a recitare davanti a centinaia di spettatori ho sentito sorgere nelle parole, nel clima, nell’interazione, nei movimenti, la poesia. La drammaturgia è il più delle volte lavoro solitario dell’artista, ma il teatro diventa corale, soffio liberatorio che coinvolge tante persone e senti un brivido scuoterti l’anima. Già ho pensato al teatro quando ho visto dall’autobus il ragazzo con le rose voltare l’angolo. La prima poesia potrebbe essere l’atto di inizio o una scena qualsiasi di una commedia mai iniziata e mai finita. I tuoi commenti sono per me utilissimi e non ci leggo nessuna supponenza. Ti confesso (forse l’ho già scritto in qualche commento precedente, non ricordo) che sto dietro ad alcuni romanzi da molto tempo. In particolare tengo molto a uno che non ho mai finito. Lo spunto mi sembra interessante. Potrei un giorno pubblicare l’incipit, se vuoi. Ma sono alcune pagine e non so se sia il caso di proporre una lungaggine simile sul blog. Ho fatto leggere l’incipit a molte persone consegnando loro una decina di domande a cui rispondere e i risultati sono stati positivi. Ovviamente non mi sono montato la testa. Ognuno possiede giustamente un suo gusto personale. La tua proposta è molto interessante. Non avevo mai pensato al teatro, ma, vista questa mia prova con la terza parte del Cavaliere… mi sa che non ci siamo. Buona notte, carissima amica.
hai recitato? cosa cosa? !
penso che devi correre il rischio di far leggere le tue cose se ci credi, te lo ribadisco. come tu stesso osservi, diventa un collaudo della loro presa sul pubblico, siano poesie, romanzi, atti scenici.
la scrittura va sempre verificata e rimessa in gioco
ma sono certa che tu stesso queste cose le pensi. in fondo un po le dici nel commento
non mi dilungo che penso il sonno incombe
grazie per il confronto di idee
a presto leggere tue nuove cose
magari proprio l’incipit del romanzo di cui parli 🙂
Sì,molti anni fa. Teatro comico, ma non troppo, in una compagnia semi-amatoriale. Poi ho dovuto abbandonare, ma il mio cuore è rimasto sul palcoscenico. Ci proverò anche perché pubblicare un capitolo del romanzo è molto impegnativo. Buona notte 🙂
aspettiamo… 🙂
😉
Il tuo cuore sul palcoscenico, LuxOr…
Oh, come sento questo!
gb
Sì, è rimasto lì. Lontani ricordi.
Anche il mio cuore (e non solo) voleva essere sul palcoscenico sino da piccolino perché era lì che si sentiva vivo, libero
Io lì volavo volavo volavo
Un no si è opposto, un “no” difficile da comprendere e reggere per me…
Il mio desiderio è rimasto intatto. Chissà…
Riposa, Luxor
Questa notte sto continuando ad ascoltare musica
Sono con Benedetti Michelangeli:-)
Ora però mi metto sotto le coperte.
Un sorriso
A presto
gb:)
Mi dispiace. Spero tu possa riprendere il tuo volo su un palcoscenico. Il palcoscenico è una casa aperta a tutti. Sta suonando un Debussy?
A presto, carissima
Il “mio” Benedetti Michelangeli suona Debussy in modo raro. Stava suonando ieri notte alcune Sonate di Beethoven. Quelle dita sono magiche…
Ciao, caro Luxor
gb 🙂
Ah Debussy! Mi piace anche Beethoven , ci mancherebbe, ma Debussy, Debussy! Bellissimi i suoi preludi (suonati da Mchelengeli)!
“Bellissimi” è poco, caro LuxOr
Emozione profonda in me ogni volta che li ascolto
Amo Debussy moltissimo
Trovo eccezionale il “mio” B. Michelangeli
Buone ore per te
Grazie
🙂
gb
Bellissimo limita troppo, è vero. C’è bellezza, talmente bellezza che ti fa respirare in modo diverso. Buona giornata 😉
E’ un respiro diverso, sì. Un respiro che pare bloccarsi se ci si immerge nella bellezza in modo totale.
Noi uomini con la bellezza andiamo “oltre”…
Ciao, caro LuxOr
🙂
gb
Immergersi totalmente, sì. Abitare nella bellezza. Meraviglia. Ciao, gb 😉
Abitare nella bellezza. Senza fiato talvolta.
Dormi bene, LuxOr
gb :))
Ci proverò. Dormi bene anche tu, cara gb. Buonanotte 🙂
A me è piaciuta moltissima la tua chiusa di Azzurra.
Anche a me ha ricordato il passaggio del romanzo “Il cavaliere inesistente” di Calvino che cita Dora nel suo commento… passaggio splendido che ora mi rileggerò perché mi piace troppo.
“Voglio lanciare un urlo verso il cielo che schizzi come un razzo per racimolare lacrime e impedire che ricadano sulla terra.”
Oh, come è grande e vero quell’urlo di una donna che realizza di amare qualcuno davvero
Bello. Bello.
Devi darmi un po’ di tempo ancora, LuxOr, perché io devo rileggere tutto per poterti “dire” qualcosa di mio. Ti chiedo un po’ di tempo. Grazie.
Allora sei anche autore teatrale… 🙂
Possa tu dormire libero come è libera Azzurra alla fine
Possa tu “Suonare il flauto del colore.” (mi ha immediatamente colpito questo. te l’ho scritto anche)
A presto!
gb 🙂
Grazie gb, sempre gentilissima. Sì, Dora ha citato un autore da me molto amato e in particolare un romanzo bellissimo e divertente: un grande artista. E’ anche vero che ho preso molti spunti e idee dal libro di Kandinsky “Lo spirituale nell’arte” ove l’autore analizza il rapporto tra forma e colore e ragiona sui vari colori tra cui l’azzurro e il blu. Per lui il colore comprende gli altri sensi e possiede un sapore, suona, odora. Tra l’altro Kandinsky paragona l’azzurro al suono del flauto (ogni colore è paragonato al suono di uno strumento). Questo mi è servito da spunto per il monologo finale di Azzurra. Perché Azzurra è una creatura artistica, è una poetessa, una donna che ama profondamente e che io, sinceramente, invidio.
Amo molto Calvino e questo suo romanzo.
Allora abbiamo passioni in comune noi tre, Dora, tu e io.
Grande è il libro di Kandinsky da cui tu, molto umilmente, mi scrivi che hai preso spunti e idee. Trovo così importante ciò che Kandinsky mi ha trasmesso.
Qui, però, mi pare tu abbia vissuto tutto in un tuo modo che va oltre oltre…
Azzurra è una creatura legata molto all’arte, una donna che ama davvero, una donna libera…
E’ un tuo personaggio, LuxOr. Tu hai creato Azzurra.
Complimenti.
Poi leggerò tutto con più calma, come ti ho già detto.
Dormi bene. Questo ti auguro.
gb
Non scrivermi più che sono gentilissima. E’ un mio piacere, sì.
Non ho, poi, una “casa” virtuale mia ora.
Ringrazio infatti sempre chiunque mi fa nascere il desiderio del “commento” e mi ospita.
E ringrazio te naturalmente. 🙂
Ok non lo scriverò più 😉 Mi viene spontaneo, giuro, fatico a non ringraziare. Sì, consiglio la lettura del libro di Kandinsky . Adesso non ringrazio, eh? 😉 A presto, gb
E’ da leggere quel libro, sì.
Caro Luxor, non sto bene.
Non ho potuto ancora leggerti con calma. Lo farò.
Mi piace il tuo modo di scrivere.
Ora ringrazio io te 😉
Addormentati presto e dormi
Un sorriso caro
gb
Ancora non ci riesco, ma proverò. Un caro saluto, spero che tu ti possa rimettere il prima possibile
E vola, Luxor
Vola Vola Vola
Io sento che puoi farlo…
Sono un po’ streghina io! 😉
gb
Ci proverò anche se soffro di…vertigini 😉
Scusami se, forse, sono stata un po’ “invadente”, ma…
Mi è venuto spontaneo scriverti di volare, che io sento che puoi farlo
Vola alto, sì
A presto, Luxor
🙂
gb
Speriamo. Devo in effetti alleggerirmi per vincere la forza di gravità. Nei sogni, ancora oggi, mi capita spesso. Buonanotte, gb
Devi alleggerirti per… vincere te.
Con simpatia
gb
Sto quasi dormendo…
Nei sogni si vola così bene!
gb 🙂
Io sto sognando mentre leggo altre poesie su altri blog e scrivo commenti. Difficile vincermi, sto lottando contro me stesso da tanto tempo e confesso che è veramente dura, ahimé. 😉
Sapessi come ti comprendo profondamente, LuxOr.
E’ dura, ma si può. 😉
E’ una “guerra” che porta via le forze, ma la vittoria è un volo bellissimo che libera…
gb
Ce la farai, sì. 🙂
Un volo bellissimo. Certo. Ma la vittoria è dura. Ma contro me stesso significa uno scontro interiore ove vagano significanti incomprensibili che non riesco a decifrare. Parti di me sconosciute?
E’ il mio un sorriso sincero e partecipe, LuxOr
🙂
gb
🙂
Parti di te non ancora riconosciute da te, credo.
Quanto è dura questa guerra e quanto costa ogni battaglia, Luxor
Ti sono vicina
Quello che mi fai giungere non mi è nuovo, anzi…
Ognuno con le proprie caratteristiche, ma sempre fragili creature siamo, fragili e forti, aggiungo
A presto!
Un sorriso
gb
Non ho fatto ancora in tempo a leggere tutto con calma
Prendo il tuo sorriso e me lo stampo nella mente 🙂
E’ il mio un sorriso sincero e partecipe, LuxOr 🙂
gb
Era stato postato male questo mio dirti…
No, no, Capito benissimo Ricambio il sorriso, amica mia 🙂
Cosa invidi ad Azzurra tu LuxOr?
La forza di volare
È stupendo quello che dici! Del resto per volare ci vuole coraggio e un pizzico di fortuna… 😉
Tanto coraggio e fortuna, vero. E’ questo il problema…
🙂
Luxor, non so, mi fai incazzare…sciogli le redini…dici più e meglio nei commenti che nel testo che è come imbrigliato da mille pudori autoriali…fottitene delle leggi del teatro. Il miglior teatro è quello che butta all’aria i suoi canoni…perché tanto dialogo? perché la pochade del cameriere urtato per comunicare il disagio…hai l’idea e poi la molli…se volevi un effetto di disagio comico bizzarro per l’assurda attesa di un amore finito, crea il trambusto fagli buttà pe’ l’aria la guantiera in un gioco di scuse e di silenzio…eppure tutto lo spunto è interessante…e poi ancora perché far scomparire i versi? Possono tornare in una lettura di azzurra…l’amica poi è un personaggio inutile una pettegola ingombrante con la storia del viaggio in aereo…troppa realtà…il filo della memoria si fa alto solo nel finale che pure hai avuto timore di far esplodere…non so….scusa ma io amo molto la tua scrittura…ma qui taglia taglia non è rimasto che uno scheletro grigio…con parole posticce…sfrenati e ammesca arravoglia fai esplodere….cazzo! un abbraccio forte. Tuo Franz
E’ un testo in effetti che risente di una forte potatura. Troppe pagine per essere pubblicate in un blog e il “riassunto” ha perso smalto rispetto (spero) all’originale integro. C’erano personaggi che interagivano, camerieri che disturbavano e un Lallo del passato che scomponeva i dialoghi temporalmente. L’amica poi faceva la corte a Lallo e Azzurra danzava con Kandisky. Purtroppo ho dovuto limare anche perché l’idea era superiore alla realizzazione e mi sono accorto che avrei dovuto scrivere tantissimo e distribuire il lavoro in almeno 3 atti “uscendo” dal locale, mentre era mio intento rimanere “dentro” il Cavaliere. Ho scelto la commedia per emulare l’episodio di Circe dell’Ulisse di Joyce, il mio mito personale, ovviamente senza pretese, perché la “commedia” con dialoghi che si sviluppa in Circe è ineguagliabile. Ad esempio, riprendo dal’Ulisse: “STEPHEN: (Guarda indietro.) E quindi il gesto, non la musica, e neppure l’odore sarebbe un linguaggio universale, il dono delle lingue che rende visibile non il senso corrente bensì la prima entelechia, il ritmo strutturale. LYNCH: Filoteologia pornosofica. Metafisica a Mecklenburg street!”. Mentre il monologo di Azzurra (anche questo purtroppo dimezzato rispetto all’originale) voleva rendere segretamente omaggio al monologo di Molly Bloom in “Penelope”. Pudore autoriale? In effetti, sì. Confesso che ho tagliato alcune parti “pornosofiche”. I versi? Eh, qui mi sono trovato in difficoltà. Avevo pensato di inserirli come canzoncina corale cantata dai pittori e da strani bellimbusti seduti a un tavolino, ma non sono riuscito nell’intento. Un giorno forse pubblicherò qualcosa (dammi il coraggio di farlo) di quello che ho tagliato… Ricambio il forte abbraccio, carissimo amico.
vedi , ciò che hai tagliato r decriv, è esattamente quello che mi sarei aspettato…ripeto fottitene d’ogni sintesi e lasciati andare alle immagini più paradossali e cromatiche, ai controcanti e alle digressioni (visto che parli dell’Ulisse)…molla quell’osceno presente drammatico che nasconde tutto questo….quello che mi dici mi intriga, ponili in opera. dai! ti leggerò con gioia passo passo…
Mi è sorto un problema quando mi sono reso conto di essermi imbarcato in un progetto troppo grande. Allora mi sono posto una domanda: pubblicare una commedia (o qualcosa del genere) tanto lunga sul blog? Oppure limare e tagliare per creare una sintesi, riadattarla, semplificarla, lasciando un epilogo abbastanza fedele all’originale? Ho pensato al Pinter di “Vecchi tempi” (un autore che amo fino alla follia). Ho cercato di imbrigliare Joyce in Pinter: mossa sbagliata. Pinter mi è venuto in mente perché lui ambientava le sue storie in una stanza ed io ho pensato alla “stanza” del Cavaliere… Però la sfida (questo è un ragionamento che esula dall’epilogo del Cavaliere) mi attira molto. Scrivere una pièce pinteresque… mah troppe idee mi si accavallano in testa e si ingarbugliano. Non c’è una logica. Be’ potrei pubblicare uno dei pezzi omessi, ma se non ti è piaciuto il presente, immagina cosa può accadere con questi frammenti strappati via. 😦
no invece fai esplodere tutto in immagini…si il chiuso di Pinter…allora via il bar…vai!
Bene, grazie Franz per i tuoi consigli 😉
ti attendo al varco… :D…scherzo lo sai che amo ciò che scrivi, lasciati andare a quell’automatismo tanto caro a Dadà e ai surrealisti…
Ci provo, ma in me c’è anche l’anima del critico e forse a volte emerge dall’altro mio blog e si mescola con quella poetica: è la mia dicotomia
tienilo in sonno il critico…asseconda il dormiveglia del poeta…buona notte amico mi cocco sereno ciao
Buona notte caro Franz
“Un giorno forse pubblicherò qualcosa (dammi il coraggio di farlo) di quello che ho tagliato…”
Fallo, LuxOr. Fallo. Togli quel “forse”.
Il coraggio è in te. Devi trovarlo. Noi ti possiamo far sentire il nostro interesse.
Io ti posso dire che ho desiderio di leggere ciò che hai tagliato.
gb
Guarda che questo è un discorso che faccio spesso a me, LuxOr… è un discorso-ferita aperta in me stessa…
Forse pubblicherò presto uno di questi frammenti. Anche tu cerchi il coraggio? Ti sono vicino.
Anche io, sì, a modo mio.
Grazie, Luxor
gb
Grazie a te. Buona notte
Buona notte, caro LuxOr
gb:)
Mi hai fatto tornare in mente questo splendido film: https://wwayne.wordpress.com/2016/07/02/chiudiamo-in-bellezza/. Se non l’hai visto, te lo consiglio caldamente. 🙂
Ti ringrazio per il consiglio. Non l’ho visto infatti e sono curioso di trovare il collegamento con il mio frammento. E grazie per il commento. Un caro saluto 🙂
M’è venuto in mente appena ho letto l’hashtag “teatro”: questo film infatti ha una marcata impronta teatrale. Se vuoi vederlo, lo trovi facilmente su ebay. Grazie a te per la risposta! 🙂
Benissimo, grazie per le indicazioni. 🙂