Mito

Importa smettere i vestiti
lasciarli nel tempo ammuffiti
e giocare un giorno a indossare
il passato cercando il mare
Se vuoi, credere oppure credere
a questa solida apparenza
Anche queste sostanze effimere
con le quali non puoi far senza

Nel cielo una luce sinistra
balugina, scuote la vista

Un plumbeo chiarore d’acqua
che abbacina di luce obliqua

Non ricordare quant’è triste
seguire il fumo dove si dilegua
già assente, segue altre piste
nell’essenza ormai è sua tregua

Un bagliore di morte avvampa
lo strano concerto diurno
la sola cagione che campa
la notte casuale di turno

in un quadro mai costruito
un bianco di suoni e maree
albedini forse funeree
dal cui bagliore sorge un mito

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15 risposte a Mito

  1. erospea ha detto:

    “ricordi” mi pare sia una delle tue raccolte, ma posso sbagliarmi, magari è un nuovo componimento. Insomma: è una domanda che ti pongo
    Non indugio in analisi metriche, sulle figure retoriche, perché ne hai una tal contezza che sarebbe superfluo mettermi ad elencarti il tuo stesso lavoro, eh eh
    mi pare (così arriva a me) che lavori sugli opposti in questo testo: tra luce e buio, velo e svelamento, con un occhi rivolto al ciclo del sole e al suo rapporto col mito
    e qui mi fermo che la mia autonomia residua mentale è andata…

    • LuxOr ha detto:

      Oddio, sono capace anche di pubblicare due volte la stessa poesia. Comunque ho controllato e mi pare che Mito, pur essendo stata scritta molti anni fa, sia al suo debutto nel blog (ma non ci giurerei). “Ricordi” è solo un tag (per quanto riguarda i tag non ho una logica) mentre ho da poco risistemato (al momento solo per la poesia e non per i racconti) le categorie. Ad esempio “Mito” fa parte veramente di una raccolta (un gruppo di poesie degli anni anta) dal titolo “Corpi estranei”. Non avrai indugiato ma hai espresso un’analisi molto professionale che mi lascia basito. Giuro che quando l’ho scritta pensavo veramente ad una contrapposizione luce-oscurità , chiuso-aperto, equilibrio-squilibrio e al mito come archetipo di ogni tipo di opposizione manichea. Ovviamente ho sempre ritenuto di non essere riuscito ad esprimere in pieno questi concetti latenti. In particolare cercai all’epoca di concentrare il senso della luce come sinonimo di “ambiente inquietante” come un luogo di paure recondite sussunte dalle tenebre. Ho apprezzato molto, grazie.

      • erospea ha detto:

        grazie a te per la risposta che mi da una serie di elementi interessanti per orientarmi tra le tue scritture, i tuoi testi. Mi avevi accennato ai nomi delle raccolte, tempo fa, in un altro commento e indubbiamente incuriosiscono non conoscendo i componimenti contenuti, non tutti. Uno fa ipotesi sui titoli. Ad esempio “corpi estranei” mi fa pensare istintivamente alla pagliuzza nell’occhio, quindi a un fastidio che intralcia la visione, ma ti porta a riconsiderarla tra te e quello che è fuori di te, o da portare fuori per guardarlo. Quindi penso a dei testi su colori, luci, sfuocature e messe a fuoco di forme, figure. Non so, è una suggestione a vuoto, perché non avendo consapevolezza di cosa ci sia in tale raccolta resto nelle ipotesi. E qui mi fermo o diventa poco intelligente come discorso, eh eh.
        alla prossima
        buon sonno

      • LuxOr ha detto:

        In parte sì. Sono componimenti di ogni tipo, su ogni argomento, spesso in versi liberi. Alcuni abbastanza riusciti, altri un po’ meno, altri ancora… meglio sorvolare. Sono solo 37 poesie scritte nell’arco di 15 anni. In proporzione ne ho scritte quasi di più adesso, in pochi mesi. Non c’erano i blog e non potevo confrontarmi con altri se non aderendo a qualche circolo ma non ci ho mai provato. Ce ne sono già 5 nel blog, forse proprio le migliori. Come vedi … niente di che. Mi immagino che, al contrario, ne avrai scritte tantissime e tutte di ottima qualità. Anch’io sono curioso di sapere se hai delle raccolte e come le hai sistemate. Buona notte.

      • erospea ha detto:

        se riesco a ritagliarmi uno spazio di tempo tranquillo in giornata guardo i tuoi componimenti. Ho la pecca che spesso, tra le tante cose, mi fermo alla zona lettore non andando direttamente ai siti.
        Guarda.. io penso si possa aver scritto anche un solo testo vivo quanto basta per restare a comunicare qualcosa anche oltre di noi ed essere felici di questo, trovare una pace in questo. Poi, sì, vorremmo sempre scrivere tanto, è inesauribile questa voglia, anche se i risultati ci appaiono, talvolta, sbiaditi, distanti da ciò che vorremmo. Anch’io da quando ho aperto il blog scrivo molto di più, catturo stimoli leggendo altri da me, porto in questo sito cosa mi accade al di fuori, fosse un incontro per strada, un mio minimo pensiero, i grandi sogni ad occhi aperti, le insonnie di notte senza nemmeno sogni, gli incubi di tutto quello che non vorresti, ma sai che pure puoi svegliarti, ché qualche azione dobbiamo provarla rispetto agli avvenimenti e.. altro. Questo per dirti qualcosa di come avviene la scrittura.
        Forse m’aiuta che in questo momento ho più tempo a causa dell’assenza di un lavoro ad ore, per non dire di un lavoro; quando capita un po’ di volontariato in ambito scolastico che fa tanto bene a rimetter in circolo altra vita, altre scritture. Ma, poi, mi ricordo che anche sotto ritmi di lavoro più stretti, in realtà, scrivevo e scrivo, anzi forse è peggio, eh eh 😀
        Per il resto che dici…: troppo buono a pensare “ottima qualità”.
        Le mie raccolte, se ho raccolte. Ho fatto dei tentativi d’organizzazione di ciò che avevo scritto dal 2002, circa, ad oggi. Gli scritti giovanili, pochi, li ho gettati un po’ alla volta perché non li sentivo poetici, erano troppo adolescenziali, e ho preferito tenerne a mente i ricordi personali.
        Dicevo: tentativi di organizzare in raccolta. Trovi nel sito sotto la voce “di versi” alcune delle sezioni/gruppi che avevo organizzato sotto un titolo/dedica ai miei spiriti ispiratori, diciamo così. Ma tralasciando il titolo che nel sito non c’è, dicevo: trovi alcune sezioni che rispecchiano il tentativo d’organizzazione fatto qualche mese fa, prima dell’apertura del sito wp. Te le elenco (non è l’ordine che avevo scelto, ma nel sito, un po’ a casaccio, appaiono così): Erospea, Età, Il bambino dell’erba grassa, Soffiatura, Lieve, Pulsazioni, Migrazioni, Maree.
        I componimenti che ci trovi dentro sono mescolati, li ho inseriti senza rispettare l’ordine delle raccolte come le ho in file e su dischetto. Ho tirato fuori per il sito solo alcuni dei componimenti. Moltissimi non mi convincono più e, penso, il mio modo di scrivere è cambiato, cambia giorno per giorno. Sono dilettante e mai soddisfatta, ma non so smettere di scrivere, anche se ci penso continuamente.

        ‘Agro di mare’ è un altro gruppo cominciato poco prima di aprire il sito, ma che non avevo inserito con gli altri gruppi sotto lo stesso titolo/dedica.

        ‘Usme’, ‘Misteri Elusi’, ‘Nuca’, li ho aperti mentre scrivevo nel sito. Ma non ho ancora certezza che abbiano un senso a stare così, e di recente non riesco a collocare in nessuno dei gruppi molte cose di quelle che pubblico e che leggete. Infatti dovrei interrogarmi su dove metterle.

        Forse ‘Usme’ ha un suo senso, forse comincia a prendere un suo corpo più chiaro, non lo so, non mi sono riletta e non ho organizzato nulla, non so se lo farò.

        Credo sia abbastanza per adesso; devo anche avviarmi al buon giorno prima che corra senza di me!

        Mi sono dilungata perché, oltre a risponderti, m’è servito a pensare anche ad una nota da mettere nel sito; ci pensavo da tempo, ma non so se riuscirò a farla mai, a partire da quanto t’ho appena detto, e non so se sia davvero necessario e interessante per chi passa di qua e mi legge.

        Ti auguro una buona giornata

        Grazie per l’occasione di confronto. Si, serve, è utilissimo, proprio perché i percorsi sono diversi e sconosciuti.

        ciao ciao

      • LuxOr ha detto:

        Capita anche a me. Anzi, a volte non riesco a trovare neppure i post più vecchi, incapace come sono di navigare. Mi spiace per il lavoro e ti ammiro immensamente per il volontariato. Avere scritto anche un solo testo vivo è importante, molto importante, sono d’accordo. Mi è sufficiente che una sola persona rimanga colpita da un’unica parola di una poesia, e mi comunichi sensazioni magari non colte in pieno, per allargarmi il cuore, perché mentre scrivevo pensavo a costruire altre trame, altre emozioni. Purtroppo spesso il tempo mi allontana dai miei lavori in quanto sono cambiato e mi sono allontanato da quelle frasi scritte con altri intenti, con altra passione. E forse sta proprio qui il problema ovvero la mia preoccupazione: com’è possibile che non riesca più a connettermi con l’altro me stesso di anni addietro? Questo vuol dire che ho perso solo tempo, tempo che avrei potuto dedicare ad altre passioni, ad altri piaceri? Per questo a volte vorrei buttare tutto e in passato l’ho fatto, letteralmente strappando pagine e pagine di tutto (poesia, racconto, capitoli interi di romanzi, alcuni atti di commedie), lavori costati giorni, mesi di fatiche.
        Interessante sapere come hai organizzato le tue raccolte: Erospea, Età, Il bambino dell’erba grassa, Soffiatura, Lieve, Pulsazioni, Migrazioni, Maree, Agro di mare, Usme, Misteri Elusi, Nuca. Sono effettivamente tante e ne sono ammirato.
        Mi dici inoltre che molte raccolte sono in fieri e scritte contemporaneamente. Questo capita anche me. Ad esempio il titolo della mia prima raccolta “Crescite” (mi pare di avere pubblicato solo una poesia) è stato pensato molti anni dopo in quanto la raccolta unifica tante collezioni di poesie scritte sin da quando avevo quattordici anni fino ai venti circa. Altre raccolte invece sono solo temporali come appunto,” Corpi estranei”, ove sono raggruppate le poche rare poesie scritte anche a distanza di anni. Quando ho ripreso in mano il blog (aperto nel 2008 ma riutilizzato solo da pochi mesi) erano tre anni che non scrivevo poesie (racconti sì e molti capitoli di romanzi) mentre adesso, oltre alla nuova raccolta iniziata con la riapertura del blog, “La bolla d’Eridano”, sto pensando di metterne in cantiere un’altra, molto diversa (ho già alcuni versi pronti), ma sono terrorizzato ad affrontare il giudizio degli altri con componimenti fuori dall’usuale (mah, vedrò cosa fare).
        Come ho già scritto è stato interessante conoscere il tuo modo di lavorare e per questo ti ringrazio infinitamente. Questo scambio di esperienze è per me fonte di nuove energie per proseguire in quanto sono tentato ancora oggi di buttare tutto (persino il blog); succede quando sono preso dallo sconforto, in quei momenti in cui mi chiedo quante cose più importanti potrei fare e forse realizzare se impiegassi diversamente il mio tempo.
        Un caro saluto

  2. lilasmile ha detto:

    Questa tua poesia ha un’armonia particolare. La chiusa è stupenda ma la prima parte con la chiusura del passato indossando il mare mi piace molto per il fascino che il mare ha per me. Anche tu giochi: morte vita buio sole … davvero belle sensazioni …

  3. lilasmile ha detto:

    Ho letto troppo velocemente. Mi scuso per il mio errore nel leggere la prima parte!

  4. silviadeangelis40d ha detto:

    Un tornare indietro nel tempo, le cui essenze rabbuiate influiscono sulle linee del pensiero, ma basta modificare, almeno in parte, la loro ottica per riaccendere,nel di dentro, immagini di positività…
    Sempre bello leggerti, buon inizio di settimana e un saluto

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