Immergo il mio corpo nella fredda acqua
a ottobre nel cielo di Rosignano
e persino con l’immaginazione
Non si sopporta proprio nulla qua:
un correre di donne che si bagnano;
trasportato dal vento un aquilone
se ne va via dalla spiaggia deserta
Questa pioggia è l’unica cosa certa
Osservazioni del profondo in un giorno di mare attempato….
Sempre bello leggerti, un saluto,silvia
Un giorno in cui pensavo al mare (bellissimo in inverno) ed ero molto triste e nostalgico. Grazie, Silvia.
è interessante in questo componimento come la cura (tua consueta) metrica e nelle riprese di significanti/significati emerga in un tono, come dire, pacificamente riflessivo, quasi a mascherare l’artificio perché non sia esorbitante, fine a se stesso. Leggendo pensavo a questa cosa.
saluti LuxOr
Infatti questo madrigale mi è venuto così. Ci sono le rime ma si “sentono” poco, perché il secondo verso della prima strofa è piano mentre il corrispettivo della seconda è sdrucciolo, e inoltre il primo della seconda è tronco a differenza del primo della prima strofa che è piano. Inoltre “ac-qua” ha un suono doppio a differenza di “qua”. Una poesia dal punto di vista ritmico non perfetta anzi, molto difettosa e forse questi difetti (voglio sperarlo) rendono la poesia meno “artificiosa” e fredda. Grazie per il tuo stimolante commento.
hai espresso ‘tecnicamente’ proprio quello che ti dicevo. Trovo sia sempre stimolante proprio il fatto di sperimentare percorsi diversi pur all’interno di un solido e costante filo rosso.
Alla prossima!
Sperimentare percorsi diversi. Ci vuole coraggio e, leggendo le tue poesie (tutte bellissime e molto interessanti), vedo che ne hai da vendere. Ne avessi solo un decimo del tuo… pensa, non pubblico alcune poesie solo perché all’interno ci sono alcune “parolacce”. Mi dico: pubblica, di cosa ti preoccupi. Sono stato più volte per farlo ma poi mi tiro sempre indietro.