Declivio di croci e cipressi
Lingue di neve sui marmi
sulle foto brunite
Calato con corde da braccia
sin dentro nel nero di terra
una salma accoglie il feretro
Madre
Declivio di croci e cipressi
Lingue di neve sui marmi
sulle foto brunite
Calato con corde da braccia
sin dentro nel nero di terra
una salma accoglie il feretro
Madre
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t’era molto cara tua madre. penso. ne parli spesso della perdita. forse è indelicato che commenti. ma un ‘mi piace’ mi sembrava stupido. Forse la poesia porta il conforto della memoria; o rinnova il dolore per superarlo, tornando anche ai ricordi dolci. Non lo so.
Buona giornata LuxOr
E’ vero. Senza psicoanalizzarmi mi rendo conto che sento molto la perdita di mia madre anche perché avvenuta in circostanze incredibilmente negative. Ma poche ore fa ho “visto” una immagine che non corrisponde esattamente a quel triste giorno. C’era la neve e faceva freddo e c’era la nera terra e il cimitero in effetti scende lungo la collina (con i filari dei cipressi ai lati delle piccole strade che costeggiano i quadrati)… ma (e hai ragione quando scrivi “conforto della memoria”), la scena era molto più rasserenante, una immagine, un flash, che dava sicurezza, tranquillità. Senza vento, con il sole e con quattro (senza altri spettatori) addetti alla tumulazione. Questa poesia risente inoltre delle mie letture di Pascoli e Quasimodo, ovviamente da non paragonare con i capolavori dei due artisti. Ti ringrazio.
Immagino la scena e conosco questo dolore
Il conforto della neve che calma un po’ il ricordo
Grazie
Mistral
Sì, una scena rivissuta nel ricordo, con calma; un dolore filtrato e più sereno ma pur sempre un dolore. Grazie a te.
Versi intensi e raffinati, nella memoria d’un insolubile dolore, che si riaffaccia tormentoso, nei giorni di vita….
Un saluto, silvia
Certamente. Sempre si riaffaccia e quei momenti rimangono indelebili nella memoria. Un caro saluto.