Colorandia

Aspettavo un blu oltremare mentre indossasti una camicetta ambra che non vibrava d’armonia col soffitto ceruleo, simile al colore di quei cieli estivi mai soddisfatti né decisi, insomma quasi grigi anche nella desolazione di una calma giornata di sole; proprio quella calda ambra attorniata e circondata dai corimbi d’oro antico perduti nelle drupe violacee del sambuco, quasi mimetizzata, calore sopra calore, come per nascondere i difetti nell’amorfo suggello d’altri tempi, come per insaponare su sapone, come baciare il bacio, o irretire durante una retata. Insomma aspettavo un blu elettrico o al massimo uno zaffiro e invece emulasti l’afrore delle savane, la disperazione arida dei caravanserragli perduti nel tempo, la pozza avvelenata nell’oasi di un miraggio doloroso. Accettasti di vestire la terra, nascondendo il cielo e lo sguardo azzurro dei giovani, magari avresti anche potuto osare colori proibiti come il verde smeraldo delle antiche foreste amazzoniche che si sprigiona attraverso le volute dei fumi caldi aspersi di pioggia incessante. Per questo il reato cosparse il tuo corpo di colori riprovevoli creati con l’orrore e il disprezzo del medio vivere, colori realizzati mescolando vergognose misture ricavate dai miasmi immondi delle viscere, incorporati con pelli di colubri sibilanti tra quelle dune portate con tanto disprezzo nei party glauchi voluti dal nostro principe. Fu allora che l’Enigma, l’Origine, dette forma alla forma coprendola con una lacca diversa, di un colore nuovo mai visto, sfumato dai grigi e ricavato da una quasi assenza mista a una totalità. Fu allora che venne creato il bianco e nero, il Nulla e il Tutto. E la malattia raggiunse ogni contrada.

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6 risposte a Colorandia

  1. silviadeangelis40d ha detto:

    Un brano intenso, e suggestivo, denso di immagini opache e quasi funeste,che inducono il lettore a rilfessioni speciali e profonde…
    Brano originale, molto apprezzato.
    Un caro saluto, Luciano,silvia

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