se… Zenone di Elea

Per quanto non abbia mai capito perché un velocista deve sempre avere la meglio su un povero storpio, come ad esempio il valoroso Eubulo che ha combattuto nella battaglia di Imera nel 296, sotto il comando di Gelone di Siracusa contro le forze di Amilcare, generale dei Cartaginesi, devo accettare i responsi del campo. Anche se nel fiore degli anni, non ha potuto partecipare agli agoni olimpici del 304 e calpestare la sabbia dell’arena. Era un abile pancrazista e con un po’ di fortuna avrebbe potuto vincere ad Olimpia nel 300 e diventare famosissimo, ma fu tradito dal suo ginocchio destro che cedette per via di una spinta improvvisa ed espose il suo corpo ad una presa al tronco detta Meson Echein che lo proiettò violentemente al suolo. Mentre Eubulo cercava di rialzarsi, l’altro gli sferrò un pugno violento sul costato togliendogli il respiro. Eubulo ebbe un rantolo, e un grumo di sangue uscì dalla sua bocca, rimanendo bloccato a terra senza forze.  Il possente e impietoso avversario lo rigirò e gli afferrò una gamba piegandola e spezzandogli la tibia. Da allora Eubulo non poté più combattere e dovette ritirarsi mestamente da ogni competizione. Oggi invece potrà soltanto vedere i giochi dalla gradinata e tifare per l’uno o l’altro concorrente e rammentare con tristezza quel momento, soltanto uno, in cui avrebbe potuto avere ai suoi piedi l’intera Siracusa. Adesso che non lotta più, anche se è sempre bene stargli alla larga per via della forza che ancora scorre nelle braccia, i ragazzini lo sfidano a gareggiare, pensando di allenarsi per i prossimi agoni, correndo come lepri per il fatto che è sempre un bene non farsi riprendere da Eubulo, poiché Eubulo è una lenta tartaruga che non raggiungerà nemmeno i corridori meno lesti del mondo greco. Eppure penso e ripenso e credo che nella mia mente alla fine la tartaruga Eubulo, se fosse inseguita da un veloce corridore, come Coroibo di Elide vincitore nello stadio o come Astylos di Crotone, passato poi a Siracusa, vincitore nello stadio, nel diaulo e nell’oplite, non potrebbe essere raggiunta visto che comunque sia, ad esempio, pure Achille non potrebbe mai raggiungere la tartaruga la quale nel frattempo avrebbe percorso una altro spazio e così all’infinito. Ecco, dico, ricordo che all’epoca ero un bambino e che l’illustre lottatore rimarrà per sempre nella memoria e anche se nessuno, supponiamo tra duemila anni, lo ricorderà più sono sicuro che tutti riconosceranno e capiranno che nei sogni Achille non raggiungerà mai la tartaruga.

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2 risposte a se… Zenone di Elea

  1. metrovampe ha detto:

    Rapidi i sogni, sempre più rapidi.

  2. LuxOr ha detto:

    Infatti. Sogni da… filosofi 😉

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